VISA e Mastercard: circuiti tra minacce ed opportunità
8 Ottobre 2022. VISA e Mastercard hanno recentemente pubblicato risultati tra i migliori di sempre. Nell’ultimo quarter, VISA ha conseguito un aumento di volumi di pagamento pari al 34% YoY mentre Mastercard del 14%. Anche Paypal e AMEX hanno riportato dei trimestri da record, segno di una crescita guidata da fondamentali di mercato: la ripresa del Travel post-COVID e – di conseguenza – la crescita dei pagamenti cross-border, l’esplosione del BNPL e il perdurare del trend di continua sostituzione del contante.
La crescita della percentuale dell’online sul totale dei pagamenti retail è un elemento strutturale che continuerà a supportare la domanda di pagamenti con carta, almeno per i prossimi anni (in Italia nel 2021 i pagamenti digitali hanno sorpassato per la prima volta quelli in contante con il 51% del totale dei pagamenti). Ma alcune importanti sfide si prospettano di fronte ai circuiti:
1) Branding nell’era della tokenizzazione e dell’IoT
2) Difficoltà nel rivedere al rialzo le scheme fees
3) Competizione da parte di sistemi alternativi alle carte e nuovi player
Sul primo punto, tokenizzazione e IoT pongono nuove sfide ai circuiti, particolarmente lato branding. Il ruolo dei circuiti è imperniato sulla fiducia che i consumatori vi ripongono e sulla garanzia che un’ampia base di accettazione può fornire. I brand VISA e Mastercard sono conosciuti a livello mondiale. VISA – ad esempio – ricopre il settimo posto come brand maggiormente di valore al mondo (191bn USD). Eppure, parte di quel valore dipende dal fatto che ci siano miliardi di carte di pagamento che riportano quei loghi. La dematerializzazione delle carte di pagamento costituisce per i circuiti una nuova importante sfida per mantenere la brand equity: se nessuno vede il logo, come fare a mantenere viva l’awareness delle generazioni attuali e future?
I circuiti stanno anche vedendo una crescente difficoltà nel rivedere al rialzo le proprie fees. Dopo le richieste e le pressioni per la compressione dei costi da parte dei big merchant (vedi il ben noto caso di Amazon in UK), recentemente anche il governo del Regno Unito si è pronunciato contro il rialzo delle commissioni dei due circuiti americani.
Attualmente, l'UE limita le commissioni che i circuiti possono addebitare ai commercianti per i pagamenti con carta, ma tali leggi non proteggono i commercianti inglesi dopo che il Regno Unito ha lasciato l'UE. Sia Visa che Mastercard hanno tentato di aumentare le commissioni transfrontaliere dallo 0,2% all'1,15% per le carte di debito e dallo 0,3% all'1,5% per le transazioni con carta di credito lo scorso anno. Visa e Mastercard hanno indicato l’aumento dei rischi di frode post-Brexit – che però sono in calo del 7% rispetto all'anno precedente – come principale razionale, ma il Payment Systems Regulator (PSR) del Regno Unito non ha trovato "prove che dimostrino che ci sono stati cambiamenti significativi nei costi" per gli emittenti di carte. A livello di trend, per i circuiti potrebbe diventare sempre più difficile alzare le commissioni, soprattutto in un momento in cui la crisi del costo della vita alimenta i timori che i commercianti trasferiscano commissioni sui consumatori attraverso prezzi più elevati.
Se tali pressioni rimarranno forti, per mantenere la propria centralità ed evitare che emergano modelli alternativi, i circuiti potrebbero doversi reinventare. Per esempio, moltissimi investimenti dei circuiti sono andati su realtà finanziarie con soluzioni Account2Account (magari ci scriverò un post 😊), una delle minacce ed alternative più concrete ai pagamenti con carta.
Lato circuiti, significa passare da player dominante a “venture builder” o “venture integrator”. E le abilità, la velocità, i talenti che sono necessari per avere successo non sono gli stessi. Circuiti tra minacce e opportunità.
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