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L’E-yuan: la CBDC cinese in fase pilota. Ci sarà equilibrio fra libertà e controllo?


17 Marzo 2022. L’E-Yuan è la nuova valuta digitale emessa attraverso la Banca Centrale Cinese e rilasciata in occasione delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, all’interno di un grande test pilota. La CBDC (Central Bank Digital Currency) cinese, infatti, è già operativa per il 15% della popolazione, concentrata in 12 grandi città (tra le quali Pechino, Shanghai e Shenzen) in cui i test-pilota in corso hanno già coinvolto più di 35 banche commerciali. A gennaio 2022 gli utenti che hanno effettuato almeno una transazione con l’E-Yuan sono stati 260 milioni ed il valore cumulato delle transazioni effettuate è stato di circa 13 miliardi di $: una crescita molto rapida.

A livello mondiale sono ancora pochissimi i paesi che hanno già lanciato la propria CBDC: nell’Ottobre 2020 le Bahamas hanno rilasciato il “Sand Dollar” e la Cambogia ha introdotto il Bakong. A Marzo 2021, invece la Eastern Caribbean Central ha lanciato il DCash, seguita dalla Nigeria che ad Ottore 2021 ha fatto uscire l’eNaira. Tutti gli altri paesi che hanno deciso di mettersi in gioco in tal senso sono ancora chi in fase di studio, chi di sviluppo, chi di test pilota, come per l’appunto la Cina. Bisognerà vedere come l’Europa con la BCE e l’euro digitale e gli USA con la Federal Reserve ed una CBDC statunitense si posizioneranno in questa corsa alla digitalizzazione della moneta corrente. In questi settori il time to market è cruciale e spesso e volentieri, vince chi ha meno: meno regolamentazione da rispettare e meno substrato da scalzare, facilitando così il design e la rapida implementazione delle innovazioni, in questo caso tecnologiche e finanziarie.

Ora stiamo a vedere se la Cina riuscirà effettivamente a lanciare a tutti gli effetti la sua moneta digitale nel corso dell’anno, come preannunciato, e che impatto avrà sulla politica monetaria internazionale. Purtroppo i dati a disposizione ad oggi sono ben pochi ed il governo cinese non si espone più di tanto, ma potrebbero mancare davvero solo pochi mesi all’adozione della moneta digitale in tutto il paese.

I primi di Gennaio 2022, per far partire il grande test pilota sopracitato, la Banca centrale della Cina ha rilasciato l’applicazione wallet per l’utilizzo dello yuan digitale negli app store. Da fine Gennaio 2022 l’app è disponibile sia su dispositivi Apple che Android, oltre ad essere stata conclusa l’integrazione con i più diffusi servizi di pagamento via mobile in Cina, come Alipay e WeChat, rendendo utilizzabile l’E-Yuan per l’acquisto di qualsiasi genere di consumo.

L’E-Yuan è una valuta digitale con valore legale che va ad affiancare e non a sostituire lo Yuan tradizionale. Non matura interessi, come un deposito bancario. Per piccole spese l’utente non deve essere autenticato all’interno della app, ma è sufficiente il numero di telefono. Per importi più elevati, invece, è necessario avere un account premium con cui l’autenticazione è obbligatoria, rendendo quindi tracciabili i movimenti. La verità è che anche per le piccole transazioni, l’anonimato totale potrebbe non essere completamente garantito, perché su richiesta del governo centrale i dati oscurati delle informazioni principali potrebbero essere comunque consegnati.

La Banca Centrale Cinese emette valuta digitale poi acquistata in “bulk” da banche commerciali e digitali che immettono in circolazione in cambio di liquidità. Gli utenti possono così effettuare pagamenti “peer-to-peer” senza dover passare tramite la banca. Nel caso di pagamenti “peer-to-business” viene richiesto che il pagamento avvenga direttamente verso il merchant, evitando che, per esempio, il pagamento avvenga con l’intermediazione di Alipay/WeChat (che collettivamente rappresentano il 94% delle transazioni digitali in Cina) che cosi non possono inserirsi nella value chain e raccoglierne i dati. Limitare lo strapotere dei due colossi dei pagamenti cinesi, andando a contingentarne l’accesso ai dati, è una chiara finalità del governo cinese, che ha anche recentemente imposto che le attività di pagamento fossero segregate da quelle di concessione di finanziamenti.

Per i cittadini stranieri in Cina sarà possibile scaricare la app, ma potranno effettuare solo piccole transazioni locali, non internazionali. Quindi per come si stanno sviluppando ad oggi le cose sembrerebbe che ogni nazione potrebbe avere la sua moneta digitale, ma nessuna di queste dovrebbe prevalere globalmente parlando. Ed ogni singolo paese che lancerà una propria CBDC potrà puntare a trovare un equilibrio perfetto fra privacy e libertà vs controllo e sorveglianza, con un bilanciamento che non sarà quindi uguale per tutti e a livello mondiale. Le opportunità delle CBDC, la loro programmabilità, la capacità di fare emergere l’economia sommersa, il controllo dell’emissione di moneta sono però i chiari vantaggi per cui tanti ci si stanno cimentando.

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