A proposito di Fintech...
Il blog di
BENVENUTI,
Il motivo per cui ho deciso di scrivere questo blog è che voglio condividere le cose che imparo con voi. Il settore dei pagamenti, di cui sono esperto, è un settore difficile. Serve molto tempo semplicemente per restare al passo con quello che succede nel mondo ed io personalmente spendo circa un’ora a seguire la rassegna stampa delle testate di settore. Ogni giorno nascono nuove società, nuovi modelli di business, nuove tecnologie che potrebbero cambiare il modo in cui svolgiamo un’operazione che ciascuno di noi compie molteplici volte al giorno: quella di pagare beni e servizi, online e offline.
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Non avrei mai scelto questa industria coscientemente. Troppo difficile, troppo tecnica, troppo orientata alla scala e con margini bassissimi.
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Ricordo ancora come in questo settore mi ci sia di fatto imbattuto e senza alternative. Ero il co-founder di una delle aziende di Rocket Internet in Italia. L’azienda aveva un team stellare, ma un business model che non creava abbastanza cassa da potere sostenere i costi del personale e della struttura. Io avevo appena lasciato una promettente carriera in McKinsey&Co e avrei fatto di tutto per dimostrare a tutti coloro che mi davano del pazzo che in realtà avevo fatto la scelta giusta. Vedevo la mia carriera su cui avevo investito anni di notti insonni sgretolarsi di fronte a me.
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Per salvare l’azienda mi chiesero di occuparmi di un progetto fintech, il primo in casa Rocket. Si trattava di Payleven, quella che sarà la prima exit fintech in Italia acquisita da SumUp. Io chiesi 24 ore per valutare l’opportunità e il giorno dopo presentai un articolato resoconto dei motivi per i quali credevo che l’idea fosse pura follia. L’argomento principale era che all’epoca – siamo nel 2012 – c’erano poco più di 400,000 iPhone in Italia e noi avremmo dovuto distribuire un dispositivo che si collegava ad uno smartphone a tutti i piccoli e medi esercenti che non avevano un POS. Se fate l’intersezione dei piccoli e medi esercenti con la penetrazione smartphone, il mercato risultava tragicamente troppo piccolo per l’ambizione dei fratelloni Samwer e per le mie grandi ambizioni. Eppure, Rocket aveva bisogno di una persona di cui si potesse fidare e insistì che fossi io. Sarò sempre riconoscente per questo.
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Da quel giorno in poi ho lavorato per tenermi informato, per capire cosa voglia il cliente – nella duplice veste di titolare di carta ed esercente –, per fare crescere le aziende presso le quali lavoro e le persone che lavorano con me. Nell’affrontare le sfide di tutti i giorni ho anche visto la dinamica di crescita di un’azienda, da powerpoint ad azienda cash-positive, da startup di tante promesse e poche certezze ad azienda leader di mercato. Sarebbe lungo e noioso ringraziare tutti i miei compagni di viaggio per l’aiuto che mi hanno dato in questo percorso, per le volte che mi hanno fatto riflettere e per le cose che mi hanno insegnato. Loro sanno che saranno sempre “i miei ragazzi”.
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ALBERTO ADORINI
Director of Digital Payments & Services Mooney